La pandemia ha lasciato un segno indelebile nel settore, generando un’impennata nella domanda di cure che ha messo a dura prova i sistemi sanitari. Oggi, in molte realtà professionali, infermieri e operatori sociosanitari si trovano ad affrontare l’insidiosa minaccia dell’aumento dello stress lavoro correlato, accompagnato da esaurimento psico-fisico, emotivo e dal rischio di burnout.

Tra i settori maggiormente colpiti si distingue quello dell’assistenza sociosanitaria agli anziani, in particolare nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA). In questi contesti, la cura degli ospiti è fondamentale, ma ancora più essenziale è prendersi cura di se stessi. Questo principio, già sottolineato in precedenti articoli di blog e approfondito nei nostri corsi di formazione, merita di essere ribadito.

L’Importanza Di Prendersi Cura Di Sé

Per prevenire il burnout e altri disturbi psicologici, è indispensabile individuare i fattori protettivi contro stati emotivi e psicologici dannosi, che inevitabilmente influiscono anche sulla salute fisica. Tra questi fattori, emerge con forza l’intelligenza emotiva.

L’intelligenza emotiva, secondo diversi studi, è un elemento cruciale che permette agli individui di adattarsi alle situazioni con risposte spontanee appropriate. Grazie a questa capacità, gli operatori possono proteggersi da disturbi psicologici come la depressione e il burnout. I ricercatori nel campo della psicologia e dei disturbi comportamentali Grover e Furnham nel 2021 hanno dimostrato come una maggiore intelligenza emotiva riduca significativamente il rischio di sviluppare burnout.

Intelligenza Emotiva E Ambiente Di Lavoro

L’intelligenza emotiva, nel contesto lavorativo, si traduce nella capacità di comprendere, esprimere e gestire efficacemente le relazioni interpersonali e risolvere problemi complessi. È definita come la capacità di riconoscere, comprendere e accettare le proprie emozioni ed è una delle competenze fondamentali per una comunicazione efficace. Nelle professioni di aiuto, come quelle presenti nelle RSA, l’intelligenza emotiva assume un ruolo ancora più rilevante.

Il lavoro di cura richiede una costante manutenzione emotiva e dotarsi degli strumenti giusti può essere la strategia vincente per combattere lo stress lavoro correlato e prendersi cura del proprio benessere.

Strumenti Per Potenziare L’Intelligenza Emotiva

La consapevolezza è il pilastro dell’intelligenza emotiva e rappresenta il punto di partenza per sviluppare tutte le altre competenze che essa include. Esistono diversi strumenti che possono aiutare a riconoscere e gestire le proprie emozioni:

  1. Supervisione: un supporto esterno che aiuta a riflettere sulle dinamiche emotive e relazionali del lavoro;
  2. Medicina narrativa: un approccio che utilizza il racconto e l’ascolto per elaborare le esperienze emotive;
  3. Mindfulness: una pratica di consapevolezza che aiuta a mantenere l’equilibrio emotivo e mentale.

L’Intelligenza Emotiva Nelle Organizzazioni

L’intelligenza emotiva non è solo una qualità individuale, ma varia anche in base alle organizzazioni. Le organizzazioni “non intelligenti” non favoriscono lo sviluppo dell’intelligenza emotiva tra i loro dipendenti, limitando così il potenziale di crescita personale e professionale. In tali contesti, spesso caratterizzati da stress, mobbing e altre dinamiche negative, è difficile mantenere un alto livello di benessere lavorativo.

Particolarmente nelle strutture a carattere sanitario, fortemente proceduralizzate e orientate al mantenimento dell’accreditamento, la salute dei dipendenti e la qualità della vita lavorativa vengono spesso trascurate. Questo approccio può portare a conseguenze negative come assenteismo, demotivazione, insoddisfazione e disagio psicologico tra i lavoratori.

Conclusione

Integrare strumenti di comprensione e supporto emotivo all’interno delle dinamiche relazionali delle RSA potrebbe trasformare un ambiente di lavoro arido in uno spazio ricco di vitalità e benessere. Promuovere l’intelligenza emotiva, sia a livello individuale che organizzativo, non solo protegge dalla sindrome del burnout, ma arricchisce l’intera esperienza lavorativa, migliorando la qualità delle cure fornite e il benessere degli operatori stessi.

 

 

 

 

 

Fonti:
Manfra, P.; Mazzoni, S.; De Simone, T. “Spazio Etico: luogo di condivisione, cura e autocura per i professionisti sanitari. Il racconto di un’esperienza di Ben-Essere” Italian Journal of Nursing, num. 42 – 2023.
Socci, S. “Rapporto tra emozioni e motivazione: l’emotivazione in psicologia e psicoterapia, teoria, evidenze empiriche e applicazioni” Una, nessuna e centomila. La psicologia tra identità e nuove traiettorie. Fondazione dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, quaderno num. 4, vol. IV – 2024.
Baldi S.; De Simone T. “Lo Spazio Etico come possibilità di manutenzione emotiva dei professionisti della cura” Italian Journal of Nursing, num. 1 – 2024.

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