La Legge Gelli-Bianco ha introdotto un quadro normativo innovativo per la responsabilità sanitaria in Italia, ponendo l’accento sulla sicurezza del paziente e sulla gestione del rischio clinico. Con il recente decreto ministeriale n. 232/2023, le strutture socio-sanitarie, pubbliche e private, dovranno adeguarsi a nuovi requisiti assicurativi entro marzo 2026. Questo cambiamento impone ai decisori delle strutture di rivedere le proprie strategie di copertura e prevenzione, garantendo la protezione degli ospiti e la sostenibilità economica e operativa delle loro organizzazioni.
Nuove regole per la responsabilità sanitaria
La riforma ha consolidato il principio della doppia responsabilità: quella contrattuale per le strutture socio-sanitarie e quella extracontrattuale per i professionisti. Se da un lato ciò garantisce una maggiore tutela per gli ospiti, dall’altro richiede un adeguamento significativo delle polizze assicurative e delle misure di prevenzione dei sinistri, con impatti diretti sulla gestione e sui bilanci delle strutture.
Obblighi assicurativi e coperture minime
Le polizze sanitarie dovranno rispettare nuovi parametri:
- Per i medici e il personale sanitario: massimali minimi di 1 milione di euro per sinistro per attività non chirurgiche e 2 milioni per attività specialistiche;
- Per le strutture socio-sanitarie: copertura assicurativa proporzionata alla tipologia di assistenza offerta, con massimali variabili tra 1 e 2 milioni di euro per sinistro.
Inoltre, le polizze dovranno garantire coperture retroattive di almeno dieci anni e ultrattive per dieci anni dopo la cessazione dell’attività.
Azione diretta e nuove sfide per le strutture
Una delle novità più rilevanti riguarda l’azione diretta degli ospiti o dei loro familiari nei confronti delle compagnie assicurative. Questo implica che le strutture dovranno valutare con estrema attenzione le clausole dei contratti assicurativi per evitare contestazioni e ritardi nei risarcimenti, che potrebbero impattare negativamente sull’immagine e sulla stabilità economica delle organizzazioni.
Tuttavia, persiste un nodo critico: il tema dell’autoassicurazione. Alcune regioni italiane hanno adottato modelli di gestione del rischio che non prevedono il ricorso a polizze tradizionali. L’assenza di una regolamentazione chiara su questo punto potrebbe generare incertezze e squilibri nel sistema, rappresentando una sfida significativa per i decisori.
Come prepararsi al cambiamento
I decisori delle strutture socio-sanitarie devono affrontare questo cambiamento con un approccio strategico, adottando misure quali:
- Revisione delle polizze assicurative per garantire conformità con i nuovi requisiti e ottimizzare i costi;
- Potenziamento della gestione del rischio clinico e assistenziale per ridurre l’esposizione ai sinistri e migliorare la sicurezza operativa;
- Monitoraggio delle evoluzioni normative per prevenire criticità legate all’autoassicurazione e alla responsabilità;
- Investimenti in formazione e aggiornamento del personale per aumentare la qualità e la sicurezza delle cure offerte agli anziani.
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Conclusioni
La riforma Gelli-Bianco rappresenta una svolta per il settore socio-sanitario, imponendo nuove regole di trasparenza e sicurezza. Per i decisori, l’adeguamento alle nuove disposizioni non è solo un obbligo normativo, ma un’opportunità per migliorare la sostenibilità e la competitività delle strutture. Con un’attenta pianificazione, sarà possibile trasformare questa sfida in un valore aggiunto, migliorando la qualità dei servizi offerti e garantendo un futuro più solido per le organizzazioni del settore.
Fonti:
DECRETO 15 dicembre 2023, n. 232 Ministro delle Imprese e del Made in Italy con Ministro della Salute e con Ministro dell’Economia e delle Finanze – DECRETO 15 dicembre 2023, n. 232;
“Legge Gelli-Bianco, scenario ancora incerto sul fronte delle polizze e della governance” – Il Sole 24 ore.