Negli ultimi anni, la robotica ha iniziato a rivoluzionare molti aspetti della nostra vita, compresa l’assistenza sanitaria e sociosanitaria. Per le RSA e le altre strutture sociosanitarie, questa trasformazione rappresenta sia un’opportunità sia una sfida. In un contesto caratterizzato da carenze di personale, crescente pressione burocratica e aumento della domanda di assistenza, i robot assistivi e le tecnologie possono offrire soluzioni innovative per migliorare la qualità del servizio e ottimizzare le risorse.

Il ruolo della robotica nelle strutture sociosanitarie

foca terapeutica robot Paro

La foca robot Paro

La robotica assistenziale ha fatto passi da gigante grazie ai SAR (Socially Assistive Robots), robot progettati per supportare il personale nella gestione quotidiana degli ospiti. Questi sistemi non solo forniscono assistenza fisica, ma possono anche offrire supporto emotivo e compagnia, particolarmente utili per gli anziani e le persone affette da demenza o altre patologie croniche.

Ad esempio, robot come Pepper e Paro sono già utilizzati in molte strutture, soprattutto in Giappone, per interagire con gli ospiti, stimolando conversazioni e coinvolgendoli in attività di stimolazione cognitiva. Questi robot, grazie ai progressi nell’intelligenza artificiale e nella programmazione emotiva, sono in grado di riconoscere e rispondere agli stati d’animo degli utenti, creando un ambiente più sereno e rassicurante per gli anziani.

Efficienza e qualità dell’assistenza

Per i dirigenti delle RSA, la sfida quotidiana è quella di bilanciare la qualità del servizio con l’efficienza operativa. Con la robotica assistiva, molte delle mansioni di routine, come ricordare agli ospiti di prendere le medicine, supervisionare esercizi di riabilitazione o accompagnarli durante semplici attività, possono essere svolte da robot socialmente interattivi. Questo consente al personale umano di concentrarsi su compiti più complessi e sulle relazioni dirette con gli ospiti.

La tecnologia robotica offre anche vantaggi logistici. Ad esempio, i robot mobili possono essere programmati per trasportare farmaci, cibo o materiali medici in modo autonomo, migliorando l’efficienza e riducendo il rischio di errori. Nelle strutture con personale ridotto o distribuito su più reparti, l’automazione può garantire una distribuzione costante e sicura dei materiali senza sovraccaricare gli operatori.

Innovazione e continuità del servizio

Un altro aspetto evidente è la continuità del servizio. I robot, a differenza degli operatori umani, non si stancano, non necessitano di pause e possono lavorare quasi 24 ore su 24. Questo li rende particolarmente preziosi per le strutture con carenze di personale o che devono garantire assistenza costante a un numero elevato di ospiti. In contesti di emergenza o durante situazioni di crisi, come è avvenuto durante la pandemia da Covid-19, l’uso della robotica potrebbe essere determinante per mantenere alti gli standard di assistenza.

In Giappone, paese leader nell’adozione della robotica nelle strutture per anziani, la carenza cronica di infermieri ha spinto molte strutture a impiegare robot come sostituti o integratori del personale umano. Gli ospiti sembrano apprezzare questi “assistenti artificiali”, che non mostrano mai segni di fatica, sono sempre gentili e rispondono puntualmente ai loro bisogni.

Le sfide etiche e organizzative

Se da un lato l’adozione della robotica può migliorare la gestione delle risorse e l’efficienza operativa, dall’altro solleva questioni etiche che i dirigenti delle strutture sociosanitarie devono affrontare con attenzione. La riduzione del contatto umano potrebbe essere percepita come una perdita di umanità nel rapporto anziani-operatori. È fondamentale che l’implementazione della robotica venga vista come un supporto e non come un sostituto completo delle relazioni umane.

Inoltre, l’integrazione di queste tecnologie richiede un’attenta pianificazione in termini di formazione del personale e gestione del cambiamento. I team sanitari e assistenziali devono essere addestrati non solo a utilizzare le nuove tecnologie, ma anche a lavorare in sinergia con esse. Questo richiede una revisione dei ruoli e delle responsabilità all’interno delle strutture, nonché un investimento iniziale significativo in attrezzature e formazione.

La strada da seguire: una nuova visione per le RSA

Per i dirigenti delle RSA e delle strutture sociosanitarie, l’adozione della robotica rappresenta una delle sfide più importanti e promettenti degli ultimi decenni. La chiave del successo risiede nel trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e mantenimento della qualità delle relazioni umane. L’introduzione di robot assistivi deve essere accompagnata da una visione strategica che metta al centro la dignità e il benessere dell’ospite, garantendo al contempo una maggiore efficienza e sostenibilità operativa.

In conclusione, il futuro della robotica nelle RSA non è una questione di se ma di quando e come. I dirigenti lungimiranti che sapranno abbracciare questa rivoluzione in modo etico e strategico potranno trasformare le loro strutture in modelli di eccellenza, capaci di affrontare le sfide di un settore in rapida evoluzione e garantire un futuro più sostenibile e umanamente ricco per gli anziani e i più fragili.

 

 

 

 

 

Fonti:
Ricci-Sindoni, P. “Medicina e robotica: Opportunità scientifiche e domande etiche” Biannual International Journal of Philosophy, 2023.
Marchetti, A.; Manzi, A.; Di Dio, C.; Aquilino L.; Massaro D. “Le nuove frontiere della robotica sociale dopo ChatGPT: le prospettive dall’infanzia alla terza età” Fondazione Anaste Humanitas, Blog, 2023.

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