La telemedicina è l’insieme di tecniche mediche ed informatiche che permettono la cura di un paziente a distanza o più in generale di fornire servizi sanitari a distanza. In sostanza, la telemedicina è analoga alle relazioni virtuali, ma permette di facilitare, anche in luoghi remoti, le cure e le relazioni con le dovute cautele.
Mobile health
Fanno parte della telemedicina anche tutte quelle soluzioni per smartphone, ovvero applicazioni di tipo clinico-medico, che permettono all’utilizzatore di gestire la propria salute attraverso il proprio cellulare ed educano soprattutto alla prevenzione delle malattie. Tuttavia esistono anche degli applicativi che consentono la sorveglianza delle malattie e offrono supporto per gestirne il trattamento, soprattutto per la gestione delle malattie croniche. Queste soluzioni sono ancora scarsamente diffuse, ma molte presentano certificazione CE medicale, e sono pertanto affidabili e sicure.
Questa branca della telemedicina prende il nome di m-health (mobile health). È bene inoltre ricordare che nessuna app sostituirà mai un colloquio franco e sincero col proprio curante.
Numerosi e di gran spessore sono i vantaggi della telemedicina:
- prestare assistenza medica ai pazienti che si trovano nelle aree remote;
- osservare più facilmente i pazienti a mobilità ridotta;
- ridurre i costi sanitari: il monitoraggio di pazienti a distanza con l’utilizzo di tecnologie mobili può aiutare a ridurre il numero di visite mediche e assicurare la verifica delle prescrizioni ed il controllo su quali medicinali vengono prescritti;
- prevenire l’insorgenza di malattie croniche nelle persone maggiormente inclini, rendendole autonome il più rapidamente possibile e agevolandone l’autogestione e l’autosufficienza.
Questa è infatti una problematica sempre più centrale e prioritaria a causa dell’aumento di decessi e disabilità dovuti a questo tipo di malattie. Ad esempio, malattie croniche come l’ipertensione arteriosa non trattata, potrebbero essere tenute sotto controllo da remoto con relativa semplicità. La telemedicina, nello specifico m-health, metterebbe a portata di mano dell’interessato la possibilità di avere un diario pressorio, giudizi sui valori puntuali o sul trend per imparare a conoscere la propria condizione, materiale informativo e programmi mirati per tenerla sotto controllo con un adeguato stile di vita; - scambiare esperienze: le tecnologie mobili aiutano gli operatori sanitari a tenere riunioni e condividere esperienze nonché a seguire gli esperti e interagire con loro, pur trovandosi a distanza uno dall’altro;
- ridurre il rischio di diffusione delle malattie infettive: la telemedicina riduce il rischio di trasmissione delle malattie infettive o parassiti tra i pazienti ed il personale medico;
- ridurre lo stigma: è noto che molti pazienti si sentono a disagio mentre stanno in uno studio medico. Ad esempio, la tele psichiatria è più efficace della terapia convenzionale.
È ovvio che:
- la telemedicina non è in grado di sostituire interamente l’assistenza medica fisica, soprattutto la diagnostica e la riabilitazione;
- sorge la necessità di revisionare le normative esistenti, le linee guida e le disposizioni legislative sanitarie;
- con la diffusione delle soluzioni di e-Health e dei sensori Internet connessi si affacciano anche nuove questioni riguardanti la privacy e la sicurezza del paziente, nonché la qualità, la funzionalità e la certificazione delle applicazioni.
Come sviluppare la telemedicina?
È doveroso far parlare la stessa lingua a tutte le figure professionali coinvolte nel progetto: quindi formazione-informazione.
Tutto ciò ovviamente permetterebbe anche un risparmio e una gestione migliore dei casi. Inoltre, se pensiamo alla tecnologia, molti dispositivi medici portatili sono divenuti ormai familiari: termometri digitali, misuratori della pressione e dell’ossigeno nel sangue, sistemi di monitoraggio della glicemia, e della frequenza cardiaca sono apparecchi non invasivi ormai noti e usati in forma domiciliare. Questa è una tendenza in continua evoluzione e gli apparecchi vengono creati con funzionalità di monitoraggio sempre più sensibili e algoritmi avanzati, per consentire funzioni di diagnostica, trattamento e utilizzo anche fuori dall’ambulatorio medico.
L’Internet delle Cose, consentendo di connettere fra loro devices capaci di intercomunicare e di adattare il loro comportamento ai dati e alle informazioni che ricevono, può dar vita a veri e propri sistemi intelligenti e integrati, grazie all’elaborazione dell’informazione che monitorano e ottimizzano. I dispositivi si comportano come sensori e sono a loro volta controllati a distanza attraverso la Rete.
Nel contesto socio-economico attuale sarà quindi fondamentale la realizzazione di un modello sanitario volto a efficienza e continuità nella cura della salute, che porterà a migliorare la qualità della vita dei pazienti (non solo anziani), ottimizzando le risorse esistenti e riducendo i costi. In questa prospettiva, è di particolare importanza il decentramento del trattamento, andando, ove possibile, dall’ospedale al sistema di assistenza domiciliare e migliorando al contempo la qualità e l’efficacia delle cure mediche professionali dei pazienti.
Oggi con l’utilizzo dei big data in Sanità e delle tecniche di deep learning siamo in grado di fare una effettiva medicina predittiva e preventiva molto tempo prima della comparsa dei sintomi e, per le patologie croniche e ingravescenti, questo costituisce un notevole vantaggio. L’accesso istantaneo all’intero set di dati consente di prevedere l’evoluzione del quadro clinico attraverso algoritmi decisionali di supporto che rendano maggiormente efficiente l’intero processo. Il tutto viene realizzato enfatizzando la natura costruttivistica del processo, finalizzata a portare un notevole vantaggio a tutti gli stakeholder interessati nel percorso di cura e assistenza dell’individuo.
Il modello diagnostico-assistenziale basato anche sul fascicolo elettronico sanitario personalizzato, sarà in grado di rispondere alle richieste di servizi di diagnosi, prognosi e cura sempre più efficaci, efficienti e di qualità. Per il paziente, il trade-off tra livello di servizio e costi di realizzazione potrà essere attenuato grazie all’applicazione di tecnologie, sistemi e procedure innovative di gestione del processo clinico secondo una logica di e-Health Service Management. La creazione del fascicolo elettronico sanitario, che si arricchisce continuamente con il monitoraggio di valori rilevati in remoto, contribuisce a rendere diagnosticabili in una fase molto iniziale molte patologie, a individuare situazioni di rischio, a gestire a distanza l’assistenza e la cura.
Semplificando, la telemedicina affronta i problemi della Sanità contemporanea:
- l’invecchiamento della popolazione e la limitata capacità di fornire assistenza a tempo pieno in centri di cura per gli anziani;
- i programmi di governo per combattere malattie e stili di vita sbagliati, anche attraverso azioni di prevenzione su larga scala;
- l’aumento del numero di pazienti affetti da malattie croniche, che risiedono permanentemente in casa;
- la diminuzione del numero di professionisti nella sanità e un più facile accesso agli specialisti;
- le nuove tecnologie di trattamento.
Lo scopo dei servizi di telemedicina
I servizi di telemedicina in particolare puntano a:
- intervenire in una fase precoce della malattia attraverso il monitoraggio, e quindi ridurre il tasso d’aggravamento e di mortalità;
- ridurre il numero di giorni di degenza ospedaliera;
- razionalizzare le decisioni attraverso la consultazione a distanza con gli specialisti;
- ridurre il costo della cura del paziente.
Lo si sente dire con insistenza: il Covid-19 ha cambiato tutto, la sanità non sarà più la stessa e, in particolare, le tecnologie di telemedicina sono con noi per rimanere. Telemonitoraggio, controllo a distanza, trattamento e prescrizione tramite tecnologie non in presenza: sono tanti i medici e le strutture sanitarie che si stanno misurando con queste novità e la grande sfida è inserire queste prestazioni nel consolidato quadro del Servizio Sanitario Nazionale, facendo in modo di arricchire e migliorare l’uno e valorizzare al pieno le altre.
In due parole, salute digitale: quella che si avvale di programmi software di alta qualità per prevenire, gestire, trattare una malattia, alla stessa stregua della medicina tradizionale, ma in più, in maniera più veloce, e soprattutto facendolo a distanza. Anche da un telefonino o da un computer.