La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una patologia molto diffusa con circa 392 milioni di persone che ne sono affette nel 2019. La sua natura debilitante la porta ad essere la terza causa di morte nel mondo.

La BPCO è una sindrome respiratoria che comporta un’ostruzione persistente ed evolutiva del flusso aereo espiratorio. Essendo progressiva e solo in parte reversibile la rende una malattia frequente negli anziani ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA).

I sintomi principali della patologia sono i seguenti:

  1. Tosse cronica
  2. Produzione di espettorato
  3. Dispnea

Approcci terapeutici farmacologici e ossigenoterapia

Per l’alleviamento di questi sintomi e la riduzione della progressione della malattia si fa ricorso alla terapia farmacologica che comprende broncodilatatori e corticosteroidi perlopiù somministrati per via inalatoria, o per via orale.

In alternativa, alle terapie farmacologiche si fa ricorso all’ossigenoterapia che può essere prescritta in via continuativa in caso di ipossiemia cronica o a intermittenza (durante riposo notturno, attività fisica, peggioramento della dispnea).

La somministrazione di ossigeno è preferibilmente operata tramite la maschera di Venturi, più precisa rispetto alle cannule nasali.

La riabilitazione polmonare

Nel trattamento della BPCO alle terapie brevemente descritte nel paragrafo precedente, è importante accompagnare un insieme di interventi che si basano sulla valutazione del paziente con l’impostazione di terapie personalizzate che prende il nome di “riabilitazione polmonare”.

Il medico deve essere in grado di valutare le necessità terapeutiche non farmacologiche del paziente e programmare le attività pratiche che lo aiuteranno a migliorare la sua condizione patologica.

Sicuramente le premesse della riabilitazione polmonare devono essere l’astensione totale dal fumo e l’attuazione di una campagna vaccinale volta a prevenire quelle malattie che compromettono il sistema respiratorio, come l’influenza, il Covid-19 o l’infezione da pneumococco.

Quando l’ospite affetto da BPCO avrà assolto a queste prescrizioni, la riabilitazione polmonare può avere inizio nelle attività che seguono, ma non solo:

  1. Allenamento fisico
  2. Educazione
  3. Interventi di autogesione

Questi interventi sono ideati per migliorare la condizione fisica e psicologica di persone affette da malattie respiratori croniche e per promuovere l’aderenza a lungo termine ai programmi per il benessere del paziente.

L’allenamento fisico

“Mantenersi in movimento” è un’attività che tutte le persone dovrebbero effettuare, l’esercizio fisico diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari e respiratorie. Nei pazienti affetti da BPCO l’attività fisica ha lo scopo di aumentare la tolleranza allo stress fisico e per gestire meglio la dispnea. Le attività fisiche generiche devono essere accompagnate da esercizi mirati allo sviluppo della capacità respiratoria, come tapis-roulant, cyclette e camminate. In questo modo, verrà interrotto il processo di debilitazione.

Educazione all’autocura e all’autogestione

Il sistema di supporto-educazione prevede che l’infermiere sia solo una guida o un appoggio per il paziente, il quale è protagonista del suo processo di cura. Naturalmente questo è applicabile in quelle situazioni in cui l’ospite sia in una condizione di autonomia e autosufficienza, anche parziale e quindi si trovi a poter autodeterminarsi in maniera almeno parziale. In questo caso l’infermiere dovrà quindi focalizzarsi sull’educazione fornendo informazioni e consulti. In sintesi, si tratta di un’educazione all’auto-cura che per essere efficace viene definita da un approccio che va oltre il fisico, considerando le sfere emotive e psicologiche dell’ospite, e gli infermieri devono essere protagonisti nel supportare i pazienti in questo percorso fondamentale. L’obiettivo è quello di fornire al paziente delle conoscenze sanitarie sulla propria patologia e gli strumenti di miglioramento della stessa e del suo benessere che gli permettano di autogestirsi per se stesso su base quotidiana.

Conclusioni

Affrontare la BPCO richiede un approccio globale che integri farmacoterapia, ossigenoterapia e riabilitazione. Mentre i farmaci e l’ossigeno sono fondamentali per gestire i sintomi e rallentare la progressione della malattia, è essenziale adottare una riabilitazione polmonare che comprenda allenamento fisico, educazione e autogestione. Questi interventi non solo migliorano la funzione respiratoria, ma anche il benessere psicologico dei pazienti. Promuovere uno stile di vita attivo e la prevenzione, come l’astensione dal fumo e la vaccinazione, rappresenta un passo cruciale verso una vita più sana e soddisfacente, anche in presenza di BPCO.

 

 

 

 

 

Fonti:
Pasqua, Franco. “Pneumologia Riabilitativa e Assistenza Domiciliare” Rassegna di Patologia dell’Apparato Respiratorio, vol. 39, Fascicolo 1 – Marzo 2024;
Zuliani, Andrea. Educazione e promozione dell’autocura nei soggetti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva. Tesi di laurea, Università degli Studi di Padova, A.A. 2022-2023.

Margotta Medical Logo
Margotta Medical Logo
Margotta Group Logo

- MARGOTTA MEDICAL s.r.l. -
Sede legale: Via Cavour, 1 - 40033 Casalecchio di Reno (BO) - Tel. 051 6130101 - Fax 051 590311
Sede Operativa: Via del Fonditore, 10 - 40138 Bologna (BO) - Tel. 051 0900900
Email: info@margottamedical.it
C.F. e P.Iva 03833251204 iscritta al R.E.A. di BO n.549839 - Cap. Soc. Euro 80.000 interamente versato