La Giornata Nazionale della Felicità, celebrata oggi 20 marzo, ci invita a riflettere su cosa rende felice una persona. Vorremmo pertanto volgere lo sguardo a una fascia spesso dimenticata, ma di certo non da noi: gli anziani ospiti nelle strutture sociosanitarie.
La felicità per un anziano in struttura può assumere diverse forme.
Sicuramente, il benessere fisico e la salute sono fondamentali. Cure mediche adeguate, un ambiente sicuro e confortevole, e la possibilità di accedere a servizi di assistenza sono requisiti imprescindibili.
Ma la felicità va oltre la mera sopravvivenza. Le relazioni sociali sono un elemento chiave per il benessere degli anziani. Stare in compagnia di familiari, amici, e altri residenti della casa di riposo può portare gioia e conforto.
Attività ricreative e di socializzazione, come laboratori, giochi, eventi musicali o culturali, possono contribuire a mantenere vivo il loro senso di appartenenza e stimolare la mente.
Anche la sensazione di autonomia e indipendenza gioca un ruolo importante. Permettere agli anziani di mantenere una routine, fare scelte personali e partecipare alle decisioni che li riguardano può aumentare il loro senso di controllo sulla propria vita.
Infine, non dimentichiamo l’importanza di sentirsi amati e apprezzati, ma soprattutto rispettati come individui. Un sorriso, una parola gentile, un gesto di affetto possono fare la differenza nella vita di un anziano.
Le strutture sociosanitarie possono diventare veri e propri centri di felicità per gli anziani se si impegnano a creare un ambiente accogliente, sicuro e stimolante, che favorisca le relazioni sociali, l’autonomia e il senso di appartenenza. In occasione della Giornata Nazionale della Felicità, prendiamoci cura dei nostri anziani, non solo con le cure mediche, ma anche con il nostro affetto e la nostra attenzione.
